Giornata Internazionale dell’Igiene delle Mani

Giornata Internazionale dell’Igiene delle Mani

 

I secondi salvano la vita – Igienizza le tue mani!
Questo è lo slogan che l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha scelto per la Giornata Mondiale dell’Igiene delle Mani, che si celebra ogni anno il 5 maggio.

L’evento sottolinea l’importanza di questo gesto semplice ma essenziale per la prevenzione delle malattie infettive.

Le mani, infatti, rappresentano il principale mezzo di trasmissione di germi patogeni. Il lavaggio delle mani rimane la misura fondamentale che da sola riesce a ridurre tra un 30 e 40 per cento le infezioni nosocomiali. È un gesto di grande importanza ma ancora non se ne ha una piena consapevolezza. La pandemia ci ha aiutato a rafforzare l’azione della pulizia delle mani.

Un salto nel passato

Il nesso fra igiene delle mani e protezione dalle malattie infettive ha radici profonde: colui che in Europa consideriamo il “padre” dell’igiene delle mani in ambito sanitario è Ignaz Semmelweis, un medico ungherese che a metà del XIX secolo iniziò a lavorare nel reparto di ostetricia dell’ospedale di Vienna e riuscì a eradicare la febbre puerperale, che tante vittime mieteva fra le donne dopo il parto. Grazie alle misure igieniche introdotte da Semmelweis come quelle che obbligavano i medici a lavarsi le mani in catini contenenti soluzioni a base di cloro prima di accedere al reparto maternità, in pochi mesi si ottenne un calo evidente della mortalità fra le neo-mamme.

Come e perché lavarsi le mani

Per l’igiene delle mani è sufficiente il comune sapone. È importante frizionare le mani per almeno 40-60 secondi. Se il sapone non è disponibile, usare un gel igienizzante mani a base alcolica frizionando il palmo e il dorso delle mani, le dita e le unghie, per almeno 20-30 secondi.

Lavarsi le mani con cura, per il tempo giusto e con i giusti movimenti ci aiuterà non solo a prevenire le crisi epidemiche ma anche a prevenire il disastroso fenomeno della resistenza agli antibiotici.

L’economia circolare: sostenibilità e innovazione.

L’economia circolare: sostenibilità e innovazione.

La  Ellen MacArthur Foundation  definisce l’economia circolare come “un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola”.

Nell’ultimo decennio, a causa di un modello economico produttivo saturo, l’economia circolare ha trovato applicazione in diversi ambiti.

È dal 2015 che la Commissione Europea ha approvato un pacchetto di norme sulla circular economy che obbliga i Paesi membri a riciclare almeno il 70% dei rifiuti urbani e l’80% dei rifiuti da imballaggio, oltre al divieto di gettare in discarica quelli biodegradabili e riciclabili.

Un’economia che protegge l’ambiente e permette di risparmiare sui costi di produzione e di gestione.

Condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti: passi fondamentali per estendere il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo. Infatti, i materiali di cui è composto un prodotto – una volta che questo ha terminato la sua funzione – vengono reintrodotti nel ciclo economico.

I principi dell’economia circolare contrastano con il tradizionale modello economico lineare, fondato invece sul tipico schema “estrarre, produrre, utilizzare e gettare”. Un modello economico obsoleto che non riesce a far fronte all’incremento della domanda delle materie prime e al contempo alla carenza delle risorse.

Benefici dell’economia circolare

L’economia circolare rappresenta un’opportunità di sviluppo in termini di competitività, innovazione, ambiente e occupazione.

Sviluppare un’economia circolare, ridurre la quantità di rifiuti tutelando l’ambiente, sono tra i principali obiettivi di Clean Hands. L’azienda è cosciente che non si può continuare a produrre e inquinare, senza pensare prima a riutilizzare e riciclare.

Diamo una seconda vita ai rifiuti che produciamo!

L’economia circolare: sostenibilità e innovazione.

L’economia circolare: sostenibilità e innovazione.

La  Ellen MacArthur Foundation  definisce l’economia circolare come “un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola”.

Nell’ultimo decennio, a causa di un modello economico produttivo saturo, l’economia circolare ha trovato applicazione in diversi ambiti.

È dal 2015 che la Commissione Europea ha approvato un pacchetto di norme sulla circular economy che obbliga i Paesi membri a riciclare almeno il 70% dei rifiuti urbani e l’80% dei rifiuti da imballaggio, oltre al divieto di gettare in discarica quelli biodegradabili e riciclabili.

Un’economia che protegge l’ambiente e permette di risparmiare sui costi di produzione e di gestione.

Condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti: passi fondamentali per estendere il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo. Infatti, i materiali di cui è composto un prodotto – una volta che questo ha terminato la sua funzione – vengono reintrodotti nel ciclo economico.

I principi dell’economia circolare contrastano con il tradizionale modello economico lineare, fondato invece sul tipico schema “estrarre, produrre, utilizzare e gettare”. Un modello economico obsoleto che non riesce a far fronte all’incremento della domanda delle materie prime e al contempo alla carenza delle risorse.

Benefici dell’economia circolare

L’economia circolare rappresenta un’opportunità di sviluppo in termini di competitività, innovazione, ambiente e occupazione.

Sviluppare un’economia circolare, ridurre la quantità di rifiuti tutelando l’ambiente, sono tra i principali obiettivi di Clean Hands. L’azienda è cosciente che non si può continuare a produrre e inquinare, senza pensare prima a riutilizzare e riciclare.

Diamo una seconda vita ai rifiuti che produciamo!

L’economia circolare: sostenibilità e innovazione.

L’economia circolare: sostenibilità e innovazione.

La  Ellen MacArthur Foundation  definisce l’economia circolare come “un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola”.

Nell’ultimo decennio, a causa di un modello economico produttivo saturo, l’economia circolare ha trovato applicazione in diversi ambiti.

È dal 2015 che la Commissione Europea ha approvato un pacchetto di norme sulla circular economy che obbliga i Paesi membri a riciclare almeno il 70% dei rifiuti urbani e l’80% dei rifiuti da imballaggio, oltre al divieto di gettare in discarica quelli biodegradabili e riciclabili.

Un’economia che protegge l’ambiente e permette di risparmiare sui costi di produzione e di gestione.

Condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti: passi fondamentali per estendere il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo. Infatti, i materiali di cui è composto un prodotto – una volta che questo ha terminato la sua funzione – vengono reintrodotti nel ciclo economico.

I principi dell’economia circolare contrastano con il tradizionale modello economico lineare, fondato invece sul tipico schema “estrarre, produrre, utilizzare e gettare”. Un modello economico obsoleto che non riesce a far fronte all’incremento della domanda delle materie prime e al contempo alla carenza delle risorse.

Benefici dell’economia circolare

L’economia circolare rappresenta un’opportunità di sviluppo in termini di competitività, innovazione, ambiente e occupazione.

Sviluppare un’economia circolare, ridurre la quantità di rifiuti tutelando l’ambiente, sono tra i principali obiettivi di Clean Hands. L’azienda è cosciente che non si può continuare a produrre e inquinare, senza pensare prima a riutilizzare e riciclare.

Diamo una seconda vita ai rifiuti che produciamo!

Giornata mondiale della salute 2022

Giornata mondiale della salute 2022

La giornata mondiale della salute (World Health Day) è fissata per il 7 aprile di ogni anno e in questa data si concentrano le attività di sensibilizzazione, formazione e condivisione delle ricerche sulle tematiche che si pongono al centro dell’attenzione.

Perché è stata scelta proprio questa data? Per celebrare l’avvio delle attività dell’OMS avvenuto nel 1948!

Questa giornata non è solo l’evento di un giorno ma rappresenta il punto di partenza di un percorso mirato a migliorare le condizioni di salute in tutto il mondo.

Il 2022 è un anno importante: abbiamo “quasi” superato una pandemia, una parte del Vecchio Continente è in guerra e il pianeta è sempre più malato. Sono questi i motivi che spingono l’OMS a dedicare la giornata al benessere del pianeta.

L’OMS stima che, ogni anno, oltre 13 milioni di decessi in tutto il mondo siano dovuti a cause ambientali che potrebbero essere evitate con politiche ambientali adeguate.

L’attenzione quest’anno è puntata soprattutto sulla “crisi climatica che è una crisi sanitaria“. Le frequenti inondazioni e le piogge estreme dovute ai cambiamenti climatici causano annegamenti, lesioni, traumi e malattie infettive.

Un’economia del benessere ha come obiettivi il benessere umano, l’equità e la sostenibilità ecologica.

Attraverso la campagna Il Nostro Pianeta, la Nostra Salute l’OMS vuole spronare le persone a condividere le proprie iniziative per proteggere il pianeta e la propria salute mettendo in primo piano il benessere.

E tu? Raccontaci il tuo progetto e usa l’hashtag #healthiertomorrow

 

Fonte e immagine who.int