The baker, dedication and work ethic

The baker, dedication and work ethic

Who hasn’t happened at least once to discover the presence of a beautiful bakery, tucked away in a corner of the city? Attention to detail and style, a wide range of well-presented products. Style comes from the personality of the baker, the one who works by night and sells by day.

That of the baker is a tough profession that cannot be improvised, as specific technical and professional skills must be acquired before starting one’s own business. A specialized professional who not only knows the industry and the target market, regulations, techniques, and the health properties of bread, but is also endowed with great passion and a marked affability. The baker always has one main goal: to meet the needs of the customer by offering a simple and quality product.

The baker is a professional figure capable of dialoguing with the consumer:

  • He knows how to listen. He observes the customer and grasps their needs.
  • He pays attention to all the people who enter his bakery and works to improve the quality of his service. Always remembers what a customer’s habits are, what he appreciates.
  • Actions: kind gestures that do not go unnoticed. He manages to establish a cordial relationship with the customer. Courtesy and professionalism are the ingredients of his vocation.

All this, combined with cleanliness and respect for hygiene standards, makes the bakery not a passing store but a gathering place. The customer will feel enveloped by the smell of simple things and feel at home.

 

The baker, dedication and work ethic

ll panettiere, dedicazione ed etica professionale

A chi non è capitato almeno una volta di scoprire la presenza di una bella panetteria, nascosta in un angolo della città? La cura dei dettagli e dello stile, una vasta offerta di prodotti ben presentati. Lo stile deriva dalla personalità del panettiere, colui che lavora di notte e vende di giorno.

Quello del panettiere è un mestiere duro, che non si può improvvisare, poiché occorre acquisire specifiche competenze tecnico-professionali prima di iniziare una propria attività. Un professionista specializzato che, oltre a conoscere il settore e il mercato di riferimento, la normativa, le tecniche, le proprietà salutistiche del pane, è anche dotato di grande passione e di una spiccata affabilità. Il panettiere ha sempre un obiettivo principale: quello di soddisfare le esigenze del cliente offrendo un prodotto semplice e di qualità.

Il panettiere è una figura professionale capace di dialogare con il consumatore:

  • Sa ascoltare. Osserva il cliente e ne coglie le esigenze.
  • Presta attenzione a tutte le persone che entrano nella sua panetteria e si adopera per migliorare la qualità del suo servizio. Ricorda sempre quali sono le abitudini di un cliente, ciò che apprezza.
  • Le azioni: gesti gentili che non passano inosservati. Riesce ad instaurare un rapporto cordiale con il cliente. La cortesia e la professionalità sono gli ingredienti della sua vocazione.

Tutto questo, unito alla pulizia e al rispetto delle norme igieniche, fa sì che la panetteria non sia un negozio di passaggio ma un luogo di ritrovo. Il cliente si sentirà avvolto dal profumo delle cose semplici e si sentirà come in casa.

Glove2Go, il partner che cercavi per la tua attività

Glove2Go, il partner che cercavi per la tua attività

Chi lavora nelle aree sensibili della produzione alimentare, è tenuto a rispettare standard igienici particolarmente rigorosi. Non basta che i prodotti da forno abbiano un aspetto appetitoso nel punto vendita, l’attività di panificazione riguarda l’intero processo di lavorazione da forno che deve avvenire rispettando le norme alimentari e di igiene.

Con la direttiva europea HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) sono entrate in vigore norme igieniche più severe e rigorose per il settore alimentare. Con questo sistema, panetterie e panifici, devono identificare potenziali pericoli e contaminazioni alimentari, individuare le fasi di un possibile rischio, etc…

Indossare l’abbigliamento adeguato è da tempo obbligatorio per chiunque operi nel settore dell’alimentazione.

L’utilizzo dei guanti aiuta a le prevenire infezioni ma solo quando vengano rispettate determinate condizioni. In caso contrario il dispositivo di protezione può diventare un vero e proprio veicolo di contagio.

L’Istituto superiore di sanità (Iss) ci fornisce le indicazioni per un loro utilizzo corretto, eccole di seguito:

È Bene utilizzare i guanti a patto che:

  • non siano un sostituto della corretta igiene delle mani che deve avvenire attraverso un lavaggio accurato e per almeno 60 secondi;
  • siano cambiati ogni volta che si sporcano e smaltiti correttamente nei rifiuti indifferenziati;
  • come le mani, non vengano a contatto con bocca naso e occhi;
  • siano eliminati al termine dell’uso, per esempio, al supermercato;
  • non vengano riutilizzati.

In qualità di partner di panifici e pasticcerie sempre siamo al vostro fianco in materia di igiene, il nostro guanto semplifica la vita: Glove2Go è il modo più semplice e pratico per manipolare i prodotti alimentari, si infila e sfila facilmente, con rapidità e senza l’utilizzo dell’altra mano, non causa allergie e non rilascia sostanze sugli alimenti.

In Glove2Go diamo una risposta concreta a un problema di sicurezza e igiene.

Differenza tra pulizia, igienizzazione, disinfezione e sanificazione

Differenza tra pulizia, igienizzazione, disinfezione e sanificazione

Negli ultimi tempi, sentiamo e usiamo spesso queste parole: pulire, igienizzare, disinfettare e sanificare ma non sempre utilizziamo correttamente i termini.
Clean Hands con l’aiuto dell’autorevole documento “Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19: superfici, ambienti interni e abbigliamento” dell’Istituto Superiore di Sanità vuole dare una mano per chiarire la differenza tra questi procedimenti.”

Pulizia
La pulizia è il procedimento più semplice. Consiste nella rimozione della polvere e residui, eliminazione dello sporco visibile utilizzando prodotti detergenti che rimuovono la sporcizia e parte degli agenti patogeni mediante un’azione meccanica o fisica.

Igienizzazione
Questo procedimento consiste in una pulizia più profonda utilizzando sostanze che permettono di rimuovere gli agenti patogeni o le sostanze nocive presenti. Questa azione è un intervento obbligatorio prima di disinfettare e sterilizzare, perché lo sporco è ricco di microrganismi che si moltiplicano attivamente e potrebbero compromettere l’attività dei disinfettanti.
Alcune sostanze igienizzanti (es. ipoclorito di sodio o candeggina) sono attive nei confronti degli agenti patogeni, ma non sono considerate disinfettanti in quanto non autorizzati dal Ministero della Salute come presidi medico chirurgici.

Disinfezione
Questo è il procedimento utilizzato per distruggere la carica microbica di un ambiente, superficie e/o strumento. In questo caso è obbligatorio l’utilizzo di prodotti disinfettanti autorizzati dal Ministero della Salute, la cui efficacia nei confronti dei diversi microrganismi deve essere riportata obbligatoriamente in etichetta.
Nel caso in cui il disinfettante riuscisse a inattivare la quota totale di agenti patogeni si parlerebbe di sterilizzazione.

Sanificazione
È sicuramente il procedimento più complesso e generalmente affidato a imprese specializzate. È un insieme di azioni volte a rendere sano un ambiente. Consiste nello svolgimento delle tre attività precedenti: la fase di pulizia, igienizzazione, disinfezione e di miglioramento delle condizioni ambientali (microclima: temperatura, l’umidità e ventilazione).

 

Differenza tra pulizia, igienizzazione, disinfezione e sanificazione

Differenza tra pulizia, igienizzazione, disinfezione e sanificazione

Negli ultimi tempi, sentiamo e usiamo spesso queste parole: pulire, igienizzare, disinfettare e sanificare ma non sempre utilizziamo correttamente i termini.
Clean Hands con l’aiuto dell’autorevole documento “Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19: superfici, ambienti interni e abbigliamento” dell’Istituto Superiore di Sanità vuole dare una mano per chiarire la differenza tra questi procedimenti.”

Pulizia
La pulizia è il procedimento più semplice. Consiste nella rimozione della polvere e residui, eliminazione dello sporco visibile utilizzando prodotti detergenti che rimuovono la sporcizia e parte degli agenti patogeni mediante un’azione meccanica o fisica.

Igienizzazione
Questo procedimento consiste in una pulizia più profonda utilizzando sostanze che permettono di rimuovere gli agenti patogeni o le sostanze nocive presenti. Questa azione è un intervento obbligatorio prima di disinfettare e sterilizzare, perché lo sporco è ricco di microrganismi che si moltiplicano attivamente e potrebbero compromettere l’attività dei disinfettanti.
Alcune sostanze igienizzanti (es. ipoclorito di sodio o candeggina) sono attive nei confronti degli agenti patogeni, ma non sono considerate disinfettanti in quanto non autorizzati dal Ministero della Salute come presidi medico chirurgici.

Disinfezione
Questo è il procedimento utilizzato per distruggere la carica microbica di un ambiente, superficie e/o strumento. In questo caso è obbligatorio l’utilizzo di prodotti disinfettanti autorizzati dal Ministero della Salute, la cui efficacia nei confronti dei diversi microrganismi deve essere riportata obbligatoriamente in etichetta.
Nel caso in cui il disinfettante riuscisse a inattivare la quota totale di agenti patogeni si parlerebbe di sterilizzazione.

Sanificazione
È sicuramente il procedimento più complesso e generalmente affidato a imprese specializzate. È un insieme di azioni volte a rendere sano un ambiente. Consiste nello svolgimento delle tre attività precedenti: la fase di pulizia, igienizzazione, disinfezione e di miglioramento delle condizioni ambientali (microclima: temperatura, l’umidità e ventilazione).